Vertenza Ce.Fo.P.: i Commissari dell’ente in stato d’insolvenza sottoscrivono un accordo per l’avvio delle attività formative e il richiamo in servizio di oltre cinquecento lavoratori

Vertenza Ce.Fo.P.: i Commissari dell’ente in stato d’insolvenza sottoscrivono un accordo per l’avvio delle attività formative e il richiamo in servizio di oltre cinquecento lavoratori
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La Flc e la Cgil, insieme alle altre tre organizzazioni sindacali firmatarie del contratto nazionale della formazione professionale, hanno incontrato oggi gli avvocati Antoniolli, Benedetto e Falanga, Commissari Giudiziali dell’ente Ce.Fo.P. per discutere dei criteri e della articolazione del richiamo di quote del personale dalla cassa integrazione in deroga per potere effettuare le azioni previste dal piano formativo 2011, il cui finanziamento era stato a suo tempo “congelato” ed accantonato dal Dipartimento Istruzione e Formazione, in attesa degli sviluppi del ricorso presentato da alcuni lavoratori per la dichiarazione di insolvenza dell’ente, che aveva dato luogo alla sentenza della quarta sezione civile e fallimentare del Tribunale di Palermo del 24 ottobre dello scorso anno.

Nell’incontro odierno i tre Commissari hanno comunicato alle organizzazioni sindacali che il Tribunale di Palermo ha depositato ieri, venerdì 27 gennaio, il decreto che ammette l’ente Ce.Fo.P., già dichiarato in stato d’insolvenza ai sensi del decreto legislativo 270 del 1999, alla Amministrazione Straordinaria. Questo atto del tribunale sancisce la trasformazione del commissariamento da giudiziale in straordinario, e seguirà a breve l'indicazione del o dei  (anche in questo caso la legge prevede uno o tre commissari) Commissari Straordinari da parte del ministero dello Sviluppo Economico. Fino ad allora, nella qualità di Commissari Giudiziali, i tre avvocati potranno esercitare i poteri loro affidati dal Tribunale.

I Commissari hanno comunicato che, sul versante degli sportelli multifunzionali, sono stati sbloccati i primi finanziamenti che consentiranno il pagamento dei primi stipendi ai 188 dipendenti impegnati in quella filiera. Hanno comunicato anche di avere verificato che dall’istruttoria formale dei progetti presentati per il piano triennale previsto dall’Avviso 20/2011 quelli presentati risultano ammessi alla successiva valutazione di merito.

Hanno anche informato le organizzazioni sindacali della registrazione del decreto 4910 del 22 dicembre 2011, per le attività formative previste per il piano dell’offerta formativa 2011, a seguito del quale sono stati disposti a favore dell’ente in stato di insolvenza i finanziamenti relativi a due dodicesimi della prima anticipazione, pari a poco meno di 2 milioni di euro, ai quali seguiranno gli altri fondi solo se verranno avviate ed effettuate le attività formative assegnate, entro la data del 30 giugno 2012.

Per questa ragione i Commissari hanno chiesto alle organizzazioni sindacali di concorrere urgentemente nello stabilire i criteri per il richiamo dalla CIG in deroga del personale, e successivamente di discutere del piano di rientro, informando anche che nel periodo dal 10 al 27 gennaio hanno richiamato in servizio, come concordato con il sindacato, ventiquattro lavoratori per la rimodulazione dei progetti e per il reclutamento degli allievi sui territori.

Le parti hanno convenuto sulla identificazione dei criteri oggettivi indicati dalla legge e dalle norme contrattuali e amministrative vigenti (professionalità, esigenze tecnico organizzative e produttive dell’ente, anzianità di servizio e carico familiare in concorso tra loro), esaminando con i Commissari le esigenze tecnico organizzative alle quali dare risposta per l’avvio delle attività nelle sedi formative, ridotte dalle 56 precedenti alle 44 attuali, nelle quali dovranno essere effettuate complessivamente 88.470 ore formative coinvolgendo 1.701 allievi con un finanziamento di 12.108.300 euro.

Per l’attuazione di queste attività si è concordato un programma che vedrà richiamare dalla cassa integrazione 359 lavoratori dell’area erogazione (formatori, insegnanti di sostegno, tutor, coordinatori, responsabili processi, compresi 15 direttori) e 179 dell’area amministrativa (tra questi ultimi anche gli operatori del coordinamento regionale, fortemente ridimensionato), per un numero complessivo di 538 lavoratori, mentre per coloro che non potranno essere richiamati si continuerà nel programma di cassa integrazione in deroga e, dopo la nomina del o dei commissari straordinari, alla cassa integrazione straordinaria prevista dal decreto legislativo 270/99, e fino a quando essi non procederanno alla presentazione del programma di cessione dei complessi aziendali o di un programma di ristrutturazione, l’uno alternativo all’altro sempre secondo le previsioni del decreto legislativo. Il programma dovrà necessariamente essere presentato entro i sessanta giorni successivi al decreto di apertura della procedura, quindi, a partire dal 27 gennaio.

La Flc ha affermato la necessità che nel futuro, per la continuazione delle attività, venga utilizzato il maggior numero di lavoratori possibile, compatibilmente con i fabbisogni dell’ente, e che si valutino tutte le forme previste dalla legge, cassa integrazione guadagni in deroga, cassa integrazione guadagni straordinaria ai sensi della 270/99, contratto di solidarietà difensiva e qualsiasi altra forma le modifiche legislative oggi in discussione tra Governo e Parti Sociali possano prevedere per garantire il sostegno al reddito dei lavoratori e favorire il riequilibrio dell’ente, privilegiando quelle solidaristiche.

Ha chiesto inoltre, assieme alle altre organizzazioni, che venga effettuata una attenta scelta da parte dei Commissari, almeno riguardo agli incarichi apicali, per evitare che si ripetano comportamenti e scelte che hanno nuociuto all’ente trascinandolo nella situazione di insolvenza nella quale si è trovato ed hanno messo a rischio la stessa occupazione dei lavoratori.

Si è poi discusso a lungo ed in maniera circostanziata di favorire l’esodo di quei lavoratori prossimi alla pensione, con la cautela di verificare quali tra questi possano raggiungere i requisiti previsti dalla recente modifica legislativa attuata dal Governo in materia (l’articolo 24 del decreto “Salva Italia” – D. L. n. 201 del 6 dicembre 2011 – entrato in vigore dal 1 gennaio di quest’anno), decidendo di rivedersi su tale materia entro breve termine, per consentire ai Commissari la acquisizione e la verifica dei dati relativi ai requisiti maturati dai singoli dipendenti appartenenti a tutte le filiere operative dell'ente.

Al termine della discussione si è stilato un verbale di contrattazione aziendale con la quale si sono fissati i principi della organizzazione del lavoro fino al 30 giugno, in considerazione della attuale necessità di derogare da alcune norme contrattuali per favorire la realizzazione delle attività formative, prevedendo forme costanti di monitoraggio e di rinegoziazione per eventuali necessità intervenienti.

La Flc e la Cgil hanno valutato positivamente la rinuncia da parte dei Commissari ad ogni intervento drastico sui livelli di inquadramento dei lavoratori, e la disponibilità da loro dimostrata nel prendere in considerazione le proposte del sindacato, ma considerano che quello odierno, pur essendo un passo importante e necessario, è soltanto un tratto del percorso per il risanamento dell’ente e per il ripristino delle garanzie occupazionali e retributive dei lavoratori, percorso che si presenta ancora impervio e non privo di incognite per il futuro.

La Flc e la Cgil auspicano che tale percorso, dopo la notizia della ammissione alla Amministrazione Straordinaria e la prossima nomina del o dei Commissari Straordinari, possa incanalarsi in una prospettiva migliore e con meno incognite, contenendo i sacrifici per i lavoratori e consentendo di guardare al futuro con maggiore fiducia.

Formazione professionale | 28/01/2012

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