Scuola, solo un docente siciliano su cinque potrà rientrare dal Nord
Da R.it
di SALVO INTRAVAIA
Saranno 1.600 i posti disponibili per i trasferimenti di chi lavora fuori dall'Isola. E invece gli aspiranti sono ottomila
Al via la mobilità nella scuola. Ma le chance di rientro in Sicilia di coloro che hanno dovuto spostarsi al Nord per effetto della "Buona scuola" sono piuttosto limitate: a farcela sarà solo uno su cinque. Da oggi al 5 aprile docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) che desiderano trasferirsi in un altro istituto potranno accedere alla piattaforma del ministero dell’Istruzione per compilare e trasmettere la propria domanda online. Ancora sono tanti coloro che, obbligati ad accettare una cattedra oltre lo Stretto (l’alternativa era quella di restare precari) o per accelerare i tempi dell’immissione in ruolo si sono trasferiti qualche anno prima nelle regioni con più posti liberi, sperano di rientrare nell’Isola con la lotteria dei trasferimenti. Perché per esaudire il loro desiderio occorre che ci siano abbastanza posti lasciati vuoti dai pensionamenti o rimasti vacanti quest’anno.
Ma quanti posti liberi resteranno in Sicilia per trasferimenti e assunzioni? Il conteggio è ovviamente approssimativo ma in grado di dare l’idea delle possibilità di rientro a casa. Agli oltre 700 posti vuoti, attribuiti quest’anno a supplenti annuali, occorre sommare i 3.300 pensionamenti richiesti dai docenti siciliani nelle due "finestre" (quella di dicembre e quella di febbraio) previste per lasciare la cattedra dal prossimo 1° settembre. I 4mila posti, che dovranno fare i conti con eventuali tagli agli organici derivanti dal probabile calo degli alunni, verranno in parte distribuiti a coloro che vogliono rientrare in Sicilia dalle altre regioni, in parte ai precari che spingono per essere assunti.
Quest’anno, in base al contratto sulla mobilità sottoscritto dai sindacati, metà delle cattedre libere (circa duemila posti) andrà alle immissioni in ruolo, il 40 per cento (circa 1.600 cattedre) verrà destinato ai trasferimenti interprovinciali, e quindi anche a quelli da fuori regione, e il restante 10 per cento (400 cattedre) ai passaggi di ruolo e ai passaggi di cattedra: coloro che intendono cambiare ordine di scuola o materia, a patto che abbiano i titoli per farlo. Ad ambire al trasferimento da fuori regione circa ottomila docenti siciliani che, per diverse ragioni, prestano servizio al Nord o nel Centro Italia. E, se non ci saranno decurtazioni dell’organico, soltanto uno su cinque riuscirà a rientrare in Sicilia.
Scuola | 11/03/2019
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