Proposta del piano di razionalizzazione e dimensionamento della rete scolastica in Sicilia.

Proposta del piano di razionalizzazione e dimensionamento della rete scolastica in Sicilia.
feb 03

Dopo tre intense giornate di lavoro del Tavolo regionale sul dimensionamento della rete scolastica siciliana, potrebbe cambiare la geografia della scuola. Durante il confronto la FLC Cgil ha ribadito la contrarietà a operazioni funzionali al massacro della scuola pubblica, ai tagli del personale e allo stravolgimento del ruolo professionale di dirigenti scolastici e DSGA.

Se non ci saranno modifiche dell’ultima ora con le solite incursioni di matrice lobbistica e clientelare, che in queste ore vengono richieste a gran voce da più parti con nobili ragioni che nascondono la verità, la Regione sottoporrà al MIUR un piano di dimensionamento in deroga ai parametri fissati dal Governo passato, avvalendosi delle prerogative autonomistiche della Sicilia e della legge regionale n.6/2000 che fissa parametri minimi a 500 alunni e massimi a 900 alunni, fatte salve le comunità di montagna e le isole con un minimo a 300 alunni.

Si aprirà, quindi, una trattativa con il Ministero per avere riconosciute le dirigenze (DS e DSGA) nelle scuole con meno di 600 alunni, ma oltre 500 alunni, per un dimensionamento che si concluderà nel triennio come approvato in sede di Conferenza delle Regioni il 27 ottobre 2011 e che dovrà portare alla diffusione degli istituti comprensivi e a parametri sempre più vicini ai 1000 studenti. Il risultato di questa trattativa non è scontato, ma è indubbio che occorre far valere i 40 milioni di euro per spese di funzionamento a carico del bilancio regionale e conquistare il risultato per non avere scuole con reggenze e con DSGA a scavalco con altre scuole.

E’ stato un lavoro complesso che il dipartimento regionale ha istruito tenuto conto dei criteri fissati nella circolare regionale n.28 del 05 ottobre 2011 e delle delibere degli Enti Locali quando non in contrasto con i vincoli imposti dalla legge regionale. Un lavoro difficile perché soggetto a pressioni esterne che nulla hanno a che vedere con il buon funzionamento della scuola, ma  che rispondono a logiche elettorali e a immorali favoritismi.

Auspichiamo che il lavoro fatto dal dipartimento regionale con il contributo delle parti sociali e degli Enti Locali sia valorizzato e difeso dagli attacchi di chi non ha interesse ad una rete scolastica che garantisca un miglior funzionamento della scuola e garantisca il diritto allo studio.

Tabella riassuntiva

 

 

 

Scuola | 03/02/2012

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