Precari: il 6 e il 7 aprile la FLC Cgil si mobilita in Sicilia contro il licenziamento dei lavoratori precari

Precari: il 6 e il 7 aprile la FLC Cgil si mobilita in Sicilia contro il licenziamento dei lavoratori precari
mar 28

palloni flc

Come prevedevamo gli effetti delle devastanti politiche del governo sui nostri comparti stanno colpendo i precari per primi.

Ai 5020 posti che spariranno in organico di diritto, previsti dalla bozza del decreto interministeriale, si aggiungeranno altri 500 cattedre circa che saranno tagliate in organco di fatto, 320 posti di sostegno in meno e almeno 1600 posti di personale ATA. Un disatro di 7440 posti per l'occupazione dei precari e per la scuola pubblica siciliana. A questi drammatici tagli si aggiungono i circa 500 precari degli enti pubblici di ricerca siciliani a cui non verranno rinnovati i contratti per effetto del decreto "ammazzaprecari" del ministro Brunetta e delle tre Universita pubbliche siciliane. Infatti, il dissesto finanziario in cui stanno precipitando gli atenei a causa della riduzione delle risorse sul fondo di finanziamento ordinario sta già portando al licenziamento di fatto delle migliaia di precari che lavorano con contratti di collaborazione assegni di ricerca e borse. Nei settori privati della conoscenza cominciano a sentirsi gli effetti della crisi e dei mancati interventi sugli ammortizzatori sociali.

Per queste ragioni la FLC siciliana intensifica la mobilitazione con la campagna "perchè nessun precario deve essere licenziato". Nei giorni 6 e 7 aprile in tutte le province siciliane la FLC organizzerà presidi e sit-in davanti le prefetture chiedendo incontri con i signori Prefetti ai quali consegneremo il quadro complessivo dei tagli in ogni provincia assieme alle nostre preoccupazioni per le prevedibili conseguenze sociali.

La FLC CGIL lancia un appello ai precari, al personale di ruolo o a tempo indeterminato dei comparti della Conoscenza, alle famiglie degli alunni, agli studenti e a tutti i cittadini siciliani affinchè partecipino al presidio davanti la prefettura.   

Aspettiamo da due mesi di essere convocati dal Presidente della Regione che ancora, forse, non si è  reso conto di quello che sta per accadere nella scuola pubblica della Regione che governa. Una colpevole insensibilità che rischia di far pagare un prezzo troppo alto ai siciliani.   

 

Scuola | 28/03/2009

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