La Flc siciliana sarà presente a Montecitorio il 14 ottobre prossimo, con le proprie delegazioni di ricercatori studenti, docenti ordinari e associati, personale tecnico amministrativo e precari, insieme alla Rete 29 Aprile, per chiedere lo stop alla cosiddetta  “riforma Gelmini” che condanna l’Università all’ignoranza e alla precarietà. Due pullman partiranno portando a Roma i manifestanti di Catania, Messina e Palermo.   

La protesta  dei ricercatori che, attraverso l’indisponibilità alla didattica, stanno mettendo in crisi l’avvio dell’anno accademico in quasi tutte le università siciliane, quella degli Atenei che sostengono la mobilitazione e degli studenti, che chiedono un’Università di qualità, libera e partecipata, imporrebbe un atto di responsabilità Istituzionale al Parlamento fermando l’iter di approvazione di questa proposta di legge devastante e antidemocratica.

Occorre aprire un dibattito nel Paese e tra gli attori dell?università per una riforma necessaria, ma che sia vera per gli interessi degli studenti e del Paese e non soggiogata agli interessi dei poteri forti,  dei Rettori e della Confindustria.

Le manifestazioni di protesta si estenderà nei prossimi giorni nelle scuole, negli atenei, negli istituti di ricerca pubblici, nei conservatori e nelle accademie. Una mobilitazione che vuole parlare a tutti i cittadini perché pone questioni che riguardano il futuro delle nuove generazioni, del Paese e della democrazia.

Università | 12/10/2010