Idonei ma senza cattedra, centinaia di «prof fantasma» in tutta Italia
Sono quelli che hanno superato scritti e orali all’ultimo concorso, bandito nella primavera del 2016. Ma che non sono entrati nella graduatoria per l’assegnazione dei posti. Così si ritrovano senza lavoro, pur con le cattedre vuote.
Corriere della sera
Valentina Santarpia
Hanno fatto i supplenti per anni, si sono abilitati, si sono sottoposti alle prove del concorso. E le hanno superate. Sono a tutti gli effetti dei professori «idonei». Peccato però che a centinaia di docenti usciti dalla selezione durissima dell’ultimo concorso manchi una cattedra, un posto, una scuola. Di fatto, sono a spasso, nel limbo: ed è per questo che si sono auto-ribattezzati «idonei fantasma». Perché è come se non esistessero per la geografia istituzionale scolastica. Non
Il simbolo della protesta su Twitter
hanno al momento alcuna possibilità di aspirare ad avere un posto fisso nella scuola: l’unica chance che gli rimane è tentare un prossimo, futuro concorso. Continuando a fare i supplenti. Ma senza alcuna corsia preferenziale. «Gli idonei fantasma non hanno priorità nemmeno nelle supplenze- racconta Antonietta Ferrero, 27 anni, di Napoli- nella scuola dove insegno sostegno, senza titolo di specializzazione, la mia materia, francese, per la quale sono abilitata all’insegnamento e per la quale risulto idonea fantasma al concorso, è al momento insegnata da un docente di terza fascia, ossia senza abilitazione».
Loro a casa, i non abilitati in cattedra
Perché è questo il paradosso, che ha ricadute immediate sulla vita degli studenti. Gli idonei fantasma sono spesso senza lavoro, mentre a occupare le moltissime cattedre vuote ci sono insegnanti supplenti che non hanno neanche l’abilitazione, o che hanno meno titoli. La riforma della Buona scuola, pur avendo assunto poco meno di 100 mila insegnanti, ha lasciato scoperti moltissimi posti: in parte per gli effetti della mobilità, in parte per la creazione di un organico funzionale, in parte per l’annosa discrepanza tra organico di fatto e organico di diritto. E quindi anche quest’anno sono saliti in cattedra circa 100 mila supplenti. Che però sono stati presi dalle graduatorie di istituto, dove appunto rimangono ancora moltissimi docenti che non hanno tutti i titoli richiesti attualmente per insegnare. E così le classi si trovano ad avere insegnanti meno preparati e titolati, mentre docenti considerati idonei da un concorso pubblico non possono lavorare.
LA SCUOLA AL VIA CON 100MILA SUPPLENTI
Valentina Santarpia
Hanno fatto i supplenti per anni, si sono abilitati, si sono sottoposti alle prove del concorso. E le hanno superate. Sono a tutti gli effetti dei professori «idonei». Peccato però che a centinaia di docenti usciti dalla selezione durissima dell’ultimo concorso manchi una cattedra, un posto, una scuola. Di fatto, sono a spasso, nel limbo: ed è per questo che si sono auto-ribattezzati «idonei fantasma». Perché è come se non esistessero per la geografia istituzionale scolastica. Non
Il simbolo della protesta su Twitter
hanno al momento alcuna possibilità di aspirare ad avere un posto fisso nella scuola: l’unica chance che gli rimane è tentare un prossimo, futuro concorso. Continuando a fare i supplenti. Ma senza alcuna corsia preferenziale. «Gli idonei fantasma non hanno priorità nemmeno nelle supplenze- racconta Antonietta Ferrero, 27 anni, di Napoli- nella scuola dove insegno sostegno, senza titolo di specializzazione, la mia materia, francese, per la quale sono abilitata all’insegnamento e per la quale risulto idonea fantasma al concorso, è al momento insegnata da un docente di terza fascia, ossia senza abilitazione».
Loro a casa, i non abilitati in cattedra
Perché è questo il paradosso, che ha ricadute immediate sulla vita degli studenti. Gli idonei fantasma sono spesso senza lavoro, mentre a occupare le moltissime cattedre vuote ci sono insegnanti supplenti che non hanno neanche l’abilitazione, o che hanno meno titoli. La riforma della Buona scuola, pur avendo assunto poco meno di 100 mila insegnanti, ha lasciato scoperti moltissimi posti: in parte per gli effetti della mobilità, in parte per la creazione di un organico funzionale, in parte per l’annosa discrepanza tra organico di fatto e organico di diritto. E quindi anche quest’anno sono saliti in cattedra circa 100 mila supplenti. Che però sono stati presi dalle graduatorie di istituto, dove appunto rimangono ancora moltissimi docenti che non hanno tutti i titoli richiesti attualmente per insegnare. E così le classi si trovano ad avere insegnanti meno preparati e titolati, mentre docenti considerati idonei da un concorso pubblico non possono lavorare.
Nel 2012 assunti tutti gli idonei
Un’altra delle contestazioni che muovono gli idonei fantasma riguarda il confronto- impietoso- con il concorso 2012, che era precluso (in apparenza) ai non abilitati e che poi ha permesso a tutti, anche agli idonei, di entrare nella scuola: «Mentre facevo il Tfa (il Tirocinio formativo attivo, che serviva per l’abilitazione, ndr)- racconta Elisa Fontanella, umbra, insegnante di matematica- bandirono il concorso 2012 al quale poter partecipare solo con abilitazione: si scoprirà poi che il bando era illegittimo e chi era senza abilitazione vinse il ricorso. Io scelsi di non fare ricorso, ma forse le regole non vanno seguite in Italia. Ho scoperto poi con rabbia che nella scuola dove lavoro è entrato di ruolo un idoneo 2012 senza abilitazione. Io invece, che ho fatto il concorso quest’anno, sono risultata idonea oltre il 10%. E resto a bocca asciutta. Ho sempre pensato che insegnare fosse il lavoro più bello del mondo. Lo Stato sta distruggendo tutti i nostri sogni e i sacrifici di una vita». Nel 2012 «c’è gente che, con 30 punti, nessun giorno di insegnamento, nessuna abilitazione, ora è di ruolo sotto casa», protesta Ilaria Costanzo. «Io sono abilitata con il Tfa in discipline geometriche, architettoniche, design d’arredamento e scenotecnica, risultavo vincitrice il 31 agosto, il 27 settembre sono stata fatta fuori, prima idonea fantasma». «Vogliamo parlare del potenziamento? Hanno assunto docenti che non servivano nelle scuole e noi non possiamo essere assunti , è ridicolo- dice Federica Valentini, diplomata in conservatorio, laureata in matematica e abilitata - Nel liceo in cui lavoro, un liceo enorme in provincia di Roma che conta 1800 studenti, hanno inviato due di inglese, uno di francese, uno di matematica e fisica, 3 di diritto, uno di educazione fisica, uno di discipline pittoriche, uno di discipline architettoniche: gli unici di cui la scuola aveva bisogno erano i prof di matematica e fisica, e qualcuno di italiano, latino e scienze, che non sono mai arrivati!». Anche «in Friuli Venezia Giulia quasi tutte le cattedre sono coperte da supplenti- incalza Alina Paletta, calabrese di origine ma emigrata per passione- Io lavoro in scuole di montagna in Friuli, ai confini con l’Austria e la Slovenia, dove neanche gli stessi friulani vogliono andare. Scuole con cattedre vuote. Che io non potrò occupare».
Anche le graduatorie sono fantasma
Infine, c’è la questione delle graduatorie, che spesso sono state pubblicate «monche»: ovvero, sono stati resi noti pubblicamente solo i nomi dei vincitori di concorso, più il 10%, ovvero la quota in più prevista già da bando per coprire eventuali cattedre aggiuntive. «Molti idonei fantasma hanno dovuto sgomitare per ottenere la graduatoria definitiva e complessiva, necessaria anche per capire se ad esempio qualcosa poteva cambiare nella loro vita: se sei il primo degli esclusi magari hai la speranza che un ricorso o una decisione differente di un collega possa aprirti le porte del ruolo, se sei in fondo ti rassegni. «Ma che mondo è quello in cui superi un concorso e il tuo nome non c’è nella graduatoria finale così come il tuo punteggio? E devi sgomitare per conoscere la tua posizione. Ho mandato mail, fatto ricorso e nessuno mi risponde», dice Matteo Pagliari, marchigiano, insegnante di Scienze e tecnologie informatiche. Per non parlare delle diversità delle graduatorie da regione a regione: il concorso è stato molto selettivo- più del 50% i bocciati- ma ci sono grosse differenze tra punteggi. «Con il mio voto sarei sicuramente vincitrice in quasi tutta Italia, sicuramente nel Lazio. Ma ho concorso per le Marche- racconta Chiara Curina, 36 anni appena compiuti, laureata in Chimica e tecnologie farmaceutiche nel 2005 e abilitata in chimica, che ha affrontato le prove incinta di due gemelli- Sono la prima degli esclusi, ho finito il concorso con 85,10, mentre la ragazza che mi precede ha 85,28. Come mi sento? Indiavolata». «Col mio punteggio se avessi scelto la Lombardia o il Veneto o il Friuli sarei di ruolo- spiega Claudio Lanzoni, idoneo al concorso in Piemonte per la classe 021, geografia - . Purtroppo ho sbagliato la scelta e attualmente sono supplente su due spezzoni di cattedra in provincia di Modena».
Nel 2012 assunti tutti gli idonei
Un’altra delle contestazioni che muovono gli idonei fantasma riguarda il confronto- impietoso- con il concorso 2012, che era precluso (in apparenza) ai non abilitati e che poi ha permesso a tutti, anche agli idonei, di entrare nella scuola: «Mentre facevo il Tfa (il Tirocinio formativo attivo, che serviva per l’abilitazione, ndr)- racconta Elisa Fontanella, umbra, insegnante di matematica- bandirono il concorso 2012 al quale poter partecipare solo con abilitazione: si scoprirà poi che il bando era illegittimo e chi era senza abilitazione vinse il ricorso. Io scelsi di non fare ricorso, ma forse le regole non vanno seguite in Italia. Ho scoperto poi con rabbia che nella scuola dove lavoro è entrato di ruolo un idoneo 2012 senza abilitazione. Io invece, che ho fatto il concorso quest’anno, sono risultata idonea oltre il 10%. E resto a bocca asciutta. Ho sempre pensato che insegnare fosse il lavoro più bello del mondo. Lo Stato sta distruggendo tutti i nostri sogni e i sacrifici di una vita». Nel 2012 «c’è gente che, con 30 punti, nessun giorno di insegnamento, nessuna abilitazione, ora è di ruolo sotto casa», protesta Ilaria Costanzo. «Io sono abilitata con il Tfa in discipline geometriche, architettoniche, design d’arredamento e scenotecnica, risultavo vincitrice il 31 agosto, il 27 settembre sono stata fatta fuori, prima idonea fantasma». «Vogliamo parlare del potenziamento? Hanno assunto docenti che non servivano nelle scuole e noi non possiamo essere assunti , è ridicolo- dice Federica Valentini, diplomata in conservatorio, laureata in matematica e abilitata - Nel liceo in cui lavoro, un liceo enorme in provincia di Roma che conta 1800 studenti, hanno inviato due di inglese, uno di francese, uno di matematica e fisica, 3 di diritto, uno di educazione fisica, uno di discipline pittoriche, uno di discipline architettoniche: gli unici di cui la scuola aveva bisogno erano i prof di matematica e fisica, e qualcuno di italiano, latino e scienze, che non sono mai arrivati!». Anche «in Friuli Venezia Giulia quasi tutte le cattedre sono coperte da supplenti- incalza Alina Paletta, calabrese di origine ma emigrata per passione- Io lavoro in scuole di montagna in Friuli, ai confini con l’Austria e la Slovenia, dove neanche gli stessi friulani vogliono andare. Scuole con cattedre vuote. Che io non potrò occupare».
Anche le graduatorie sono fantasma
Infine, c’è la questione delle graduatorie, che spesso sono state pubblicate «monche»: ovvero, sono stati resi noti pubblicamente solo i nomi dei vincitori di concorso, più il 10%, ovvero la quota in più prevista già da bando per coprire eventuali cattedre aggiuntive. «Molti idonei fantasma hanno dovuto sgomitare per ottenere la graduatoria definitiva e complessiva, necessaria anche per capire se ad esempio qualcosa poteva cambiare nella loro vita: se sei il primo degli esclusi magari hai la speranza che un ricorso o una decisione differente di un collega possa aprirti le porte del ruolo, se sei in fondo ti rassegni. «Ma che mondo è quello in cui superi un concorso e il tuo nome non c’è nella graduatoria finale così come il tuo punteggio? E devi sgomitare per conoscere la tua posizione. Ho mandato mail, fatto ricorso e nessuno mi risponde», dice Matteo Pagliari, marchigiano, insegnante di Scienze e tecnologie informatiche. Per non parlare delle diversità delle graduatorie da regione a regione: il concorso è stato molto selettivo- più del 50% i bocciati- ma ci sono grosse differenze tra punteggi. «Con il mio voto sarei sicuramente vincitrice in quasi tutta Italia, sicuramente nel Lazio. Ma ho concorso per le Marche- racconta Chiara Curina, 36 anni appena compiuti, laureata in Chimica e tecnologie farmaceutiche nel 2005 e abilitata in chimica, che ha affrontato le prove incinta di due gemelli- Sono la prima degli esclusi, ho finito il concorso con 85,10, mentre la ragazza che mi precede ha 85,28. Come mi sento? Indiavolata». «Col mio punteggio se avessi scelto la Lombardia o il Veneto o il Friuli sarei di ruolo- spiega Claudio Lanzoni, idoneo al concorso in Piemonte per la classe 021, geografia - . Purtroppo ho sbagliato la scelta e attualmente sono supplente su due spezzoni di cattedra in provincia di Modena».
Scuola | 04/12/2016
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