Formazione professionale: vertenza degli ex sportelli - il Governo si assuma le proprie responsabilità – conseguenti agli impegni – e non tenti di scaricarle sui lavoratori e sulle parti sociali

Formazione professionale: vertenza degli ex sportelli - il Governo si assuma le proprie responsabilità – conseguenti agli impegni – e non tenti di scaricarle sui lavoratori e sulle parti sociali
mar 13

Il governo regionale continua a mancare di prospettive e disattende impegni e speranze dei lavoratori, quelle stesse speranze, meglio sarebbe dire illusioni, che erano state alimentate dalle dichiarazioni del presidente della regione e dei suoi assessori, costruite sulle sabbie mobili della demagogia, fondate sui proclami ai giornali nel corso dei due anni e mezzo trascorsi alimentando sogni senza sforzarsi di risolvere i veri problemi del sistema della formazione professionale siciliana.

E tutto ciò con l’aggravante che molti atti della amministrazione non hanno retto al controllo della magistratura contabile e della magistratura amministrativa, conducendo il sistema al collasso nella più totale confusione. Oggi occorre trovare il coraggio di fare chiarezza.

La Flc e la Cgil si sono sempre adoperate per questo, denunciando la mancanza di idee programmatiche del governo, ma non vogliono sottrarsi al ruolo di chi ha l’obbligo di rappresentare gli interessi di cui è portatore, di trovare le migliori tutele per i lavoratori, per mantenere ogni prospettiva di occupazione e per difendere i diritti delle persone.

Per queste ragioni, dopo il duro confronto con l’assessore alla famiglia, alle politiche sociali ed al lavoro Caruso e con l’inconcludente confronto con l’assessore Lo Bello avvenuti entrambi lunedì scorso, sulle vertenze che coinvolgono ambedue i rami della amministrazione su tutti gli aspetti problematici che attraversano le tre filiere del comparto, ieri, pur senza esimersi dal continuare il confronto di merito, la Flc e la Cgil, da sole, hanno rotto gli indugi, e scritto al Presidente della Regione sulla gravissima situazione rappresentata dall’assessore al lavoro, che riguarderebbe il rischio di fallimento del programma regionale della così detta “Garanzia Giovani”, e dello stato di crisi che starebbe per coinvolgere l’ente strumentale della regione.

Infatti, il Ciapi di Priolo, sovraccaricato di impegni e di personale, incapace di svolgere efficacemente il mandato affidatogli direttamente dalla amministrazione, messo a rischio dagli stessi tagli e dai ritardi dei finanziamenti dovuti alla stessa amministrazione regionale per il progetto “Prometeo”, e dalla lentezza di avvio della complessa macchina della “Garanzia Giovani”, da una parte rischia di produrre un danno all’erario, e dall’altra, per il sindacato cosa ancor più grave, mette a rischio l’occupazione dei lavoratori degli ex sportelli multifunzionali, o almeno di una larga parte di essi.

Ciò, è la tesi della Cgil più volte affermata, dimostra inequivocabilmente come sia fallito il disegno del governo di accentrare sul Ciapi un “polo pubblico” della formazione e dei servizi per il lavoro.

Anche la proposta dell’assessore Caruso di trovare soluzioni occupazionali alternative per questi lavoratori presso gli stessi enti di provenienza che dovrebbero farsi carico di reinserirli nelle attività formative finanziate dalla corrispondente misura della “Garanzia Giovani”, se da una parte può sembrare convincente e sostenibile, dall’altra necessita di essere integrata da impegni aggiuntivi, sopratutto relativi alle risorse ed alle modalità del finanziamento, e deve essere asseverata dall’impegno degli enti a farsi carico non solo del proprio personale attualmente distaccato presso il Ciapi, ma anche di quello degli enti disaccreditati o falliti.

Flc e Cgil costatano come si stia aggravando concretamente la situazione occupazionale nel comparto e come il quadro di diritti dei lavoratori ne risulti oggi fortemente indebolito.

Ciò sia per quelli che nella attuale emergenza rischiano l'occupazione, sia di quelli delle filiere della formazione, oggi ancora in forza agli enti, che in molti casi hanno dovuto ricorrere a forme di ammortizzazione sociale.

Flc e Cgil ritengono necessario ed ineludibile che, sia per le ricadute sui lavoratori di cui il governo regionale si era impegnato alla tutela, che qualunque ipotesi di accordo in corso di discussione sugli operatori degli ex sportelli debba coinvolgere l'intero governo, per le inevitabili ricadute sull'attività formativa e gestionale degli enti.

Per questo hanno chiesto la convocazione del tavolo di trattativa presso la presidenza della regione, subordinando la eventuale sottoscrizione dell'accordo, non solo alla informazione ed al confronto con il proprio quadro dirigente, i propri iscritti e con i lavoratori, ma anche all’assunzione dei rispettivi impegni politici complessivi e di prospettiva da parte del presidente Crocetta e degli assessori ai rami Caruso e Lo Bello.

Scarica la lettera al presidente della regione

Formazione professionale | 13/03/2015

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