Formazione professionale: sistema indifendibile - annunciate iniziative di protesta

Formazione professionale: sistema indifendibile - annunciate iniziative di protesta
dic 16

CGIL SICILIA UFFICIO STAMPA


COMUNICATO STAMPA

Palermo,16 dic- “La crisi della formazione professionale non e’ solo finanziaria, ma e’ una crisi di sistema.Come sindacato tuteliano i lavoratori e continueremo a farlo ma non possiamo associarci a chi vuole difendere un sistema  indifendibile, che va profondamente riformato”: lo scrivono in una nota inviata al presidente della Regione, il segretario regionale Cgil, Michele Pagliaro, e Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Cgil. Nella nota  a Lombardo i due esponenti sindacali annunciano  iniziative di protesta dei propri iscritti presso gli uffici del governo e le prefetture per chiedere il rispetto delle leggi e segnalare “una situazione che rischia di divenire esplosiva in un settore sempre piu’ in crisi che va invece ricondotto alla sua autentica missione e alla necessaria compatibilita’ sociale”.  “Da tempo- scrivono Pagliaro e Scozzaro- chiediamo l’apertura di un tavolo di crisi ma il governo ha invece continuato imperterrito a distribuire risorse a nuovi o vecchi enti gestori che con il loro insostenibile carico di personale non garantiscono piu’ i diritti elementari dei lavoratori”. Nella lettera a Lombardo Flc e Cgil descrivono un sistema formazione “con piu’ amministrativi che formatori, con la spesa tarata sui costi del personale, mentre per anni si e’ fatto finta di non accorgersi che era sempre piu’ difficile trovare allievi. E quelli che c’erano- scrivono- si e’ propinata un offerta formativa sempre piu’ scadente”. Pagliaro e Scozzaro denunciano la gestione clientelare del sistema da parte degli assessori che si sono succeduti  fino al 2009 e accusano: “Anche tra colori che oggi si proclamano difensori dei lavoratori c’e’ chi ha contribuito alla duplicazione dei sistemi, alla dispersione delle risorse pubbliche e alla mala amministrazione”. Cgil e Flc “vogliono difendere il reddito dei lavoratori e consolidarne il lavoro”, ma contemporaneamente vogliono “guardare – ribadiscono- alla
 crisi del sistema e rivendicare soluzioni vere, basate sui fabbisogni formativi”. “Se non si vuole assistere al crollo del sistema- scrivono Pagliaro e Scozzaro-  bisogna avere il coraggio di guardare la realta’ e di affrontare le distorsioni. Si abbia ad esempio il coraggio di dire agli enti gestori che devono avere capacita’ finanziaria se vogliono essere accreditati per gestire il denaro pubblico e vengano chiusi quegli enti che hanno lucrato sul denaro pubblico  e talvolta anche  truffato l’amministrazione. Si metta fine definitivamente inoltre alle assunzioni clientelari- concludono- che continuano ad avvenire nonostante la crisi e i lavoratori di vecchia data che restano senza stipendio".

DAC

Formazione professionale | 16/12/2010

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