Formazione professionale: disperazione dei lavoratori - cinismo della politica - incapacità della amministrazione - insufficiente assunzione di responsabilità dei datori di lavoro creano una miscela esplosiva che rischia di esplodere

Formazione professionale: disperazione dei lavoratori - cinismo della politica - incapacità della amministrazione - insufficiente assunzione di responsabilità dei datori di lavoro creano una miscela esplosiva che rischia di esplodere
nov 17

Cresce, e rischia di deflagrare la miscela esplosiva della disperazione dei lavoratori, che continua a generare gesti estremi, come quello inscenato da due operatori dell’ANFE, che questa mattina sono saliti sul tetto della sede di lavoro di Trapani, occupandola simbolicamente, per conquistare visibilità alla situazione estrema in cui versano, e che sono costretti a vivere con le loro famiglie.

L’incertezza, l’insostenibile ritardo delle retribuzioni e degli stessi interventi di ammortizzazione sociale pur previsti dalle leggi nazionali e da quelle regionali, la difficoltà crescente ad ottenere credito dalle banche, mettono quotidianamente a dura prova la resistenza delle persone occupate negli enti di formazione.

Tutto ciò mentre la politica appare cieca, sorda, muta e si contraddistingue solo per il proprio cinismo; quella stessa politica che ha a lungo sfruttato il comparto per la costruzione del consenso elettorale e per esigenze clientelari e oggi lo abbandona a se stesso, e le amministrazioni regionali, di questa Regione Siciliana di cui la stampa del Paese non perde occasione per ricordarci l’enorme numero di dipendenti e di consulenti pagati dal contribuente, sono incapaci di approntare risposte esigibili alle concrete ed immediate esigenze delle persone in tempi che siano compatibili.

Siamo convinti che si debba lavorare per un radicale e concreto riordino del sistema della Formazione Professionale e per il risanamento degli enti gestori capaci di reggere le nuove sfide, soprattutto di quelli che pur avendo accumulato nel tempo un esubero consistente di personale hanno ancora la capacità di garantire servizi efficaci e funzionali a dare risposte a fabbisogni formativi reali, ma l’amministrazione regionale deve impegnarsi, anche con interventi straordinari, a consentire che le scelte, anche dolorose da intraprendere siano accompagnate da strumenti di ammortizzazione e di governo della crisi che devono funzionare celermente.

Chi, nella politica, nella amministrazione, e negli stessi enti gestori, ha a lungo negato la crisi, deve sapere che bisogna intervenire con estrema urgenza, che non si può più continuare a nascondersi dietro strumentali paure e artifici burocratici, e se non si vuole rischiare che si ripetano casi estremi nei quali singoli lavoratori o gruppi di essi, in preda ad una lucida disperazione, per conquistare visibilità, mettano a rischio la propria incolumità.

I dirigenti ed i funzionari dei tre dipartimenti variamente interessati alla gestione della attuale crisi, il Dipartimento Istruzione e Formazione, l’Agenzia per l’Impiego ed il Dipartimento Lavoro, e gli assessori all’Istruzione ed alla Famiglia, ed i dirigenti ed i funzionari sappiano che la situazione insostenibile delle persone può provocare tragedie di cui questo paese non ha bisogno, ma la cui responsabilità morale dovrebbe schiacciarli, e si adoperino con ogni forza e attraverso ogni strumento lecito per attenuare la tensione sociale che da mesi si è ingenerata.

La Flc Cgil esprime solidarietà ai lavoratori, al cui fianco è sempre stata schierata, ma li invita a desistere dalle forme più estreme che utilizzano per manifestare il forte disagio e la disperazione, ed a fare confluire la propria legittima rabbia nelle forme organizzate di protesta sostenendo il sindacato nel difficile confronto con amministrazione, politica e datori di lavoro per il riordino del settore.

Formazione professionale | 17/11/2011

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