Palermo, 20 ott- “Il sistema della formazione professionale per com’e’  e’ di fatto indifendibile. E’ necessaria una sua riorganizzazione generale in modo da garantire il diritto dei cittadini ad avere servizi di formazione e orientamento che funzionano e i diritti dei lavoratori impegnati”. Lo sostiene la Flc Cgil siciliana, che ieri non era in piazza assieme a Cisl e Uil, ma che annuncia una propria campagna di mobilitazione partendo dal basso.

“La nostra strategia a sostegno della battaglia per la riforma della formazione professionale- spiega Giovanni Lo Cicero, della Flc Cgil regionale- parte dal basso e riguarda l’intero sistema non singoli enti. Faremo assemblee a tappeto – specifica- per spiegare i contenuti della riforma che chiediamo”. Per Flc e Cgil “e’ necessario che indipendentemente dai centri di costo e dai centri di programmazione, il sistema della formazione professionale venga governato come un sistema unico, con le stesse regole e gli stessi obiettivi”.

Inoltre, ci vuole “un riordino normativo e legislativo che favorisca anche la fuoriscita e ricollocazione degli operatori in sovrannumero o non utili rispetto alle nuove necessita’, assieme all’ attuazione di un modello etico e responsabile delle azioni formative, orientative e di accompagnamento da realizzare col concorso di tutte le parti sociali”. Insomma, la nuova formazione professionale e i servizi di orientamento “devono servire ai cittadini e  trovare riscontri nel mercato del lavoro- afferma Lo Cicero- e nel contempo garantire i diritti contrattuali e salariali di chi ci lavora. Cose che –conclude- al momento non accadono”.

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Comunicati Stampa | 20/10/2010