Formazione professionale - ex sportelli multifunzionali, la FLC ed i sindacati incontrano l'Assessore Mangano: progetto credibile, ma impegni ancora interlocutori.

Formazione professionale - ex sportelli multifunzionali, la FLC ed i sindacati incontrano l'Assessore Mangano: progetto credibile, ma impegni ancora interlocutori.
mag 23

La FLC CGIL, lo scorso lunedì 22 maggio ha partecipato all’incontro presso l’assessorato alla famiglia insieme alle altre sigle sindacali convocate, confederali ed autonome, previsto a seguito del precedente incontro interlocutorio della settimana scorsa. All’incontro erano presenti, oltre all’Assessore Mangano ed al suo staff, la dirigente generale del Dipartimento lavoro, Bullara e, in rappresentanza del dirigente generale del Dipartimento della Famiglia e delle Politiche sociali, la dirigente Pecoraro. Inoltre partecipava all’incontro in funzione di assistenza tecnica Davide Messina, di ANPAL Servizi.

L’Assessore ha illustrato i passi effettuati nella settimana trascorsa per individuare le risorse e attivare le procedure necessarie a cogliere il risultato della occupazione dei lavoratori degli ex sportelli multifunzionali, applicando le norme approvate in loro favore, quella che ha visto l’anno scorso la istituzione dell’elenco unico ad esaurimento (L. r. 8/2016, art. 13), e la recentissima norma contenuta nella finanziaria regionale (L. r. 8/2017, art. 13), che prevede che per il potenziamento dei Centri per l’Impiego e altri servizi rivolti alle fasce svantaggiate la Regione possa avvalersi del CIAPI di Priolo (ente pubblico non economico “in house providing” della stessa Regione), selezionando il personale in possesso delle professionalità necessarie tra quello individuato nell’elenco unico ad esaurimento.

Ci ha informato del confronto con il Presidente della Regione, con l’Assessore Marziano ed il Dirigente dipartimento istruzione, nella qualità di Autorità di Gestione del Piano Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo, e infine con la dirigenza del CIAPI di Priolo. Ci ha rappresentato la sua idea di intervento, che individui un percorso al quale agganciare una pluralità di progetti per l’offerta di servizi per il lavoro e per il sostegno all’inclusione sociale, che possano vedere protagonisti gli operatori degli ex sportelli multifunzionali

Sull’elenco unico la Dirigente Generale del Dipartimento Lavoro ci ha informati che oltre cento soggetti hanno chiesto, in autotutela, di esserne estromessi, avendo compreso in ritardo che le autocertificazioni rese, se comportano dichiarazioni mendaci sono passibili di denuncia penale, e, nel contempo, ci ha informati che è in corso un piano ispettivo di verifica delle autocertificazioni a cura dei carabinieri del nucleo “Tutela del Lavoro” aggregato agli ITL e degli ispettori del lavoro, e che coloro che sono inseriti nell’elenco dovranno produrre le documentazioni e le certificazioni relative al possesso dei requisiti ed alle autocertificazioni.

A proposito di questo la FLC ha chiesto che l’assessorato incroci i dati dell’elenco delle Comunicazioni Obbligatorie per verificare quanti degli operatori non siano definitivamente stati assunti in pubbliche amministrazioni, come quelli che sono stati oggetto dei recenti piani di assunzione nella scuola messi in atto dal MIUR, o che non siano impiegati stabilmente presso altri attività, anche private o libero professionali, perché la riduzione dei numeri del bacino faciliterebbe l’individuazione di soluzioni più stabili e durature per i rimanenti.

Sin dall’inizio l’Assessore Mangano ci ha comunicato di avere incontrato la Direttrice del CIAPI per chiedere la redazione di un progetto esecutivo che articoli il progetto di massima di cui avevamo già avuto notizia dal precedente assessore, previsto in attuazione della delibera di giunta 425 del 2016 (che stanzia risorse a valere degli Obiettivi tematici 8 e 9 del FSE per inclusione sociale di fasce svantaggiate e per l’inclusione sociale attraverso l’occupazione e prevede anche la destinazione di ulteriori risorse a valere del FESR, destinate alla dematerializzazione nella PA in ambito dell’agenda digitale) utilizzando anche le risorse appostate dalla recente legge (sei milioni di euro).

Sono emerse subito alcune criticità, non ostante sia risultato apprezzabile e pragmatico l’approccio del nuovo interlocutore istituzionale. Come FLC, pur apprezzando l’approccio, e dando una disponibilità concreta a partecipare costruttivamente al confronto, abbiamo indicato alcune pregiudiziali:

  • in primo luogo il progetto deve tendere alla piena occupazione degli operatori della platea in un quadro strategico di restituzione ai cittadini di servizi necessari da troppo tempo inattivi, e per i quali i soli centri per l’impiego non sono sufficientemente attrezzati;
  • in secondo luogo abbiamo chiesto che vengano accelerate le procedure e vengano attivate le piste di controllo del progetto in tempi brevi, pur comprendendo le criticità che comporta l’affidamento in house del progetto che, a prescindere dalla chiara volontà espressa dalla norma, è assoggettato alle norme europee;
  • in terzo luogo, abbiamo chiesto che presto vengano affrontati, insieme al CIAPI, i temi del reclutamento e delle tipologie contrattuali, perché, per la FLC, non possono essere sottovalutati gli aspetti contrattuali, fermo restando che sosterremo la massima occupazione possibile – “Non uno di meno!” abbiamo affermato come principio, citando il titolo del film che ci è caro – ma con la consapevolezza che anche per la ristretta platea degli operatori dell’elenco unico vadano affrontate le diverse possibilità – riqualificazione, certificazione delle competenze e strumenti di accompagnamento e fuoriuscita – che sono all’intera platea degli operatori di quello che fu l’intero sistema della formazione professionale, oggi “smantellato”, nostro malgrado, e senza un progetto strategico del Governo, che guardi alle persone, ai loro bisogni e alle loro professionalità.

Al riguardo è stato utile un primo confronto con il rappresentante di ANPAL Servizi, che ha centrato alcune necessità relative allo screening della platea degli operatori dell’elenco unico, in relazione alle loro anzianità contributive, titoli e competenze, per individuare la più presto quelli che possono essere interessati da misure di anticipo pensionistico e di accompagnamento, nella fascia compresa tra i sessantenni ed i sessantottenni, e, al contrario, quelli che pur in possesso di titoli formali, non formali ed informali potrebbero avere bisogno di azioni tese a aggiornarne e certificarne le competenze, per favorirne l’impiego nei progetti o il reimpiego all’esterno del bacino.

Pur esprimendo posizioni critiche sulla assenza di progetto complessiva del Governo, ci siamo detti disponibili al confronto, abbiamo sollecitato anche che venga ripreso anche con le Confederazioni sui più generali temi del lavoro, dell’occupazione e degli ammortizzatori sociali, e manifestato cauto apprezzamento per l’impegno manifestato dell’Assessore Mangano, a differenza di coloro che la hanno preceduta, nel riavviare il dialogo istituzionale con gli altri rami dell’amministrazione a tutto campo, a partire da quello con l’Assessore all’Istruzione e formazione e con il Dipartimento dell’Istruzione e della Formazione professionale, in capo al quale è anche l’Autorità di gestione del POR FSE.

Abbiamo sottolineato come i tempi debbano essere celeri e rispettosi del diritto delle persone al reinserimento produttivo, visto che – abbiamo rappresentato all’Assessore – sono ormai prive di lavoro e di reddito dall’aprile di due anni fa, e nella gran parte hanno anche esaurito ogni ammortizzatore sociale. La celerità però non deve fare trascurare la correttezza delle procedure e soprattutto le piste di controllo, che vanno trattate con la dovuta attenzione, per evitare che errori producano rallentamenti successivi o, peggio, mettano a rischio il progetto, ma evitando che gli stessi tempi slittino a ridosso delle prossime elezioni, che consegnerebbero alla peggiore politica demagogica gli operatori della platea, rendendoli ostaggio di chi pensa alla creazione strumentale di nuove sacche di precariato.

In ultimo, abbiamo suggerito che l’Assessore riavvi il confronto – poco praticato da chi la ha preceduta – col Ministero del Lavoro, per il tavolo di crisi del settore, oggi più che mai necessario, e che deve avere, a nostro modo di vedere, in questa fase, una spinta propulsiva, ricollegandolo anche agli indirizzi espressi dallo stesso Ministro Poletti nel luglio dello scorso anno.

Formazione professionale | 23/05/2017

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