E' una beffa il concorso per i giovani docenti siciliani. Occorre non tradire le aspettative e vanificare gli investimenti. Si muova anche la Regione.

E' una beffa il concorso per i giovani docenti siciliani. Occorre non tradire le aspettative e vanificare gli investimenti. Si muova anche la Regione.
ago 22

da "La Repubblica - Palermo" del 22 agosto 2013

 

Concorsone, metà dei vincitori non avrà cattedra Quest’anno entrano in 207 su 1.194. Le immissioni in ruolo materia per materia

SALVO INTRAVAIA

 

LE ASSUNZIONI nella scuola siciliana svelano la beffa del concorso a cattedra ormai alle battute conclusive. Con questo ritmo di assunzioni, infatti, potranno servire anche 13 anni ai vincitori della selezione per accaparrarsi la cattedra sognata per anni: quella per cui a migliaia si sono sottoposti a un vero tour de force per strappare alle commissioni il punteggio più alto possibile. E oltre metà degli ammessi rischiano di non ottenere mai il posto promesso dal bando.

Perché un’eventuale nuova procedura concorsuale azzererebbe l’ultima. I dati comunicati ieri dal ministero dell’Istruzione svelano quella che ora dopo ora sta prendendo la forma di una vera e propria beffa: i posti messi a concorso dal bando non ci sono tutti e a settembre saranno pochissimi coloro che verranno assunti. Anche se le commissioni stanno facendo gli straordinari per pubblicare le graduatorie entro fine mese. Per la stragrande maggioranza dei fortunati concorrenti bisognerà aspettare anche diversi anni. Infatti il ritmo dei pensionamenti che lascia spazio ai giovani nel 2013 si è dimezzato di botto a causa della riforma Fornero e in Sicilia ci sono ancora centinaia di docenti in esubero, lasciati in eredità dalla riforma Gelmini. Inoltre, la popolazione scolastica cala inesorabilmente ogni anno e con essa diminuiscono classi e cattedre. Insomma: hannopoco di che stare allegri i 1.194 che hanno vinto o vinceranno il concorso nell’Isola.

I 587 posti (63 alla scuola dell’infanzia, 31 alla primaria, 216 alla media, 196 al superiore, 78 docenti di sostegno e 3 educativi) assegnati l’altro ieri alla scuola siciliana per le immissioni in ruolo 2013-2014 andranno ripartiti al 50 per cento tra questi ultimi e i precari che attendono da anni nelle graduatorie provinciali.

Qualche esempio basterà a chiarire le cose. Per il concorso della classe A017 — Discipline economiche e aziendali — sono stati messi in palio 26 posti, ma le immissioni in ruolo quest’anno sono appena quattro: due andranno ai precari e due ai vincitori di concorso. Al ritmo di due assunzioni — dal concorso — all’anno, ne occorreranno dodici prima che tutti riescano a sistemarsi. Chissà cosa ne penserà Giuseppa Venezia, 43 anni, che nel concorso si è piazzata all’ultimo posto utile: il ventiseiesimo.

Stesso discorso per il concorso della scuola primaria, con 202 posti messi in palio dal bando che saranno smaltiti nell’arco di 12 anni, o per quello di Educazione artistica alla scuola media per il quale ce nevorranno addirittura 13 per assegnare tutti e 79 i posti messi a concorso. «Il concorso per i docenti dell’ex ministro Profumo si sta rivelando un fallimento per la Sicilia», tuona Giusto Scozzaro, leader della Flc Cgil regionale. «Doveva essere — prosegue — l’occasione di lavoro per giovani docenti laureati i cui vincitori avrebbero dovuto essere assuntinell’arco di due anni, e invece molti di loro non saranno mai assunti o, i più fortunati, tra una decina d’anni». E soltanto 207 dei potenziali 1.194 vincitori di concorso in Sicilia riusciranno a ottenere la cattedra entro quest’anno. A questi ritmi, che non dovrebbero cambiare troppo se la riforma delle pensioni resterà inalterata, sette vincitori di concorso su dieci riusciranno a coronare il sogno entro cinque anni, ma la restante parte dovrà aspettare da sei a tredici anni. E il dieci per cento di anni ne dovrà aspettare almeno dieci. Col serio rischio che venga azzerato tutto, nel frattempo.

«Le leggi Fornero e Gelmini, sbagliate e criticate dalla Flc Cgil, assieme al calo demografico — spiega Scozzaro — hanno amplificato gli effetti negativi di un concorso mediatico e inventato del precedente governo. Adesso non bisogna tradire le aspettative dei giovani vincitori del concorso, vanificando i loro sacrifici e investimenti. Occorre modificare la legge Fornero, ampliare il tempo scuola e intervenire sulla dispersione scolastica, azioni sulle quali anche il governo Crocetta dovrà impegnarsi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Scuola | 22/08/2013

prossimieventi

socialnetwork

areariservata

login
password persa?