Confermato lo sciopero della formazione professionale. Le mancate risposte del Governo accrescono disagio e disperazione degli operatori: lunedì 18 luglio i lavoratori manifesteranno a Palermo alla Presidenza della Regione

Confermato lo sciopero della formazione professionale. Le mancate risposte del Governo accrescono disagio e disperazione degli operatori: lunedì 18 luglio i lavoratori manifesteranno a Palermo alla Presidenza della Regione
lug 16

In attesa dell’incontro richiesto dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, la crisi del settore si aggrava sempre di più. La Cgil, la Cisl e la Uil hanno presentato un documento unitario già alla fine di giugno al Presidente della Regione, con il quale delineavano una oggettiva analisi e proponevano al Governo ed alle Amministrazioni interessate soluzioni da assumere urgentemente, ma il Governo regionale non affronta i problemi, e non trova strumenti risolutivi, mantenendo un atteggiamento a dir poco distratto, mentre l’emergenza sociale cresce.

Se non si troveranno le risorse per consentire nei prossimi mesi forme di integrazione del piano formativo, rischiano il lavoro tutti gli addetti del sistema, e non soltanto quelle unità che sono già state oggetto di procedure di mobilità.

I lavoratori a rischio del posto di lavoro non sarebbero soltanto i circa 1500 per i quali i datori hanno già aperto e in qualche caso concluso le procedure, ai quali si aggiungeranno certamente i lavoratori degli enti sottoposti a procedure di revoca degli accreditamenti (circa 1300 solo per gli enti CEFOP e CAS), ma tutti gli operatori, perché al termine delle attività finanziate fino ad ora, con il taglio trasversale del 30% e senza che siano intervenute diverse forme di finanziamento di attività aggiuntive né finanziate dal FSE, né da altre fonti, è a rischio l’intero sistema.

E ciò avviene in tutte le filiere e gli ambiti finanziati, sia nella formazione ordinaria di cui si è detto, sia nella formazione per l’espletamento dell’obbligo che sconta gravissimi ritardi nell’avvio delle attività, e la poca chiarezza delle scelte dei governi a partire dal 2007, ma anche per la filiera dell’orientamento professionale e scolastico, i così detti sportelli multifunzionali, per i quali il trasferimento sul finanziamento comunitario senza un’avveduta politica di rimodulazione dei costi e con la razionalizzazione forzata del personale, ha prodotto il rischio di consistenti tagli di finanziamento ai soggetti gestori che in qualche caso minacciano di recedere dalle attività mettendo il personale in mobilità.

Ai lavoratori non sono stati erogati dai loro datori di lavoro stipendi in varia misura, a partire dai quattro mesi dei lavoratori degli sportelli, ai sette otto mesi di ritardo di molti enti impegnati nell’OIF che si trascinano sin dal 2007, ai sette mesi del 2011 e alla tredicesima ed al mese di dicembre 2010 dovuti da molti enti, fino ai casi limite delle 14 mensilità non erogate ai dipendenti del CEFOP.

Mentre ciò avviene arriva la comunicazione che il tavolo di crisi non potrà essere insediato nella data prevista del 18 luglio. Questo dimostra la cecità e la incapacità del governo Lombardo, e rischia di precipitare nel baratro, senza nessuna forma di ammortizzazione sociale, migliaia di famiglie e di provocare forme di lotta incontrollata ed incontrollabile.

Il Governo proceda senza indugi al rispetto degli accordi sottoscritti, mantenga e metta in atto le soluzioni possibili per salvare il sistema, e si attivi immediatamente chiedendo il confronto con il ministero del lavoro per un programma straordinario di ammortizzatori sociali per garantire almeno il sostegno al reddito ai lavoratori per superare l’attuale fase di stallo e uscire dalla crisi.

Formazione professionale | 16/07/2011

prossimieventi

socialnetwork

areariservata

login
password persa?