Concorso a cattedra: un'operazione costosa e di facciata.
Per la FLC CGIL il concorso rimane lo strumento che garantisce libertà d'insegnamento e un reclutamento trasparente e democratico. Ma la vera priorità in questa devastante crisi è quella della definizione di un piano pluriennale di stabilizzazioni che oltre al turn over ricomprenda tutti quei posti che vengono ormai assegnati da anni in organico di fatto.
Il nodo da sciogliere non è concorso sì o concorso no, ma quali obiettivi d'investimento il Governo mette in campo per allargare il tempo pieno, abbassare il numero degli alunni per classe, costruire nuovi edifici scolastici e rendere sicuri quelli esistenti, istituire l'organico funzionale e potenziare l'offerta formativa nel sud. In quel contesto si devono rivedere le regole sul reclutamento garantendo lo svuotamento delle graduatorie e la possibilità concreta per i giovani di poter intraprendere la professione docente. Invece, si continua con i tagli e l'umiliazione del lavoro nella scuola pubblica.
Dopo le continue richieste della FLC, nei giorni scorsi si è svolto al Ministero dell'Istruzione un incontro con le organizzazioni sindacali sul bando di concorso a cattedre annunciato dal Ministro Profumo. Per la FLC CGIL era necessario confrontarsi sull'opportunità di bandire un concorso nella scuola pubblica, in un momento in cui non c'è merito per farlo. Assente il Ministro, i funzionari hanno confermato la volontà di bandire il concorso.
La FLC CGIL Sicilia metterà in campo iniziative atte a sostenere le giuste rivendicazioni dei precari e dei giovani futuri insegnamti traditi dalle false politiche giovanilistiche del Ministro Profumo.
Assemblea a Palermo - 12 settembre
Scuola | 08/09/2012
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